I maltrattamenti agli anziani sono un importante problema di sanità pubblica, oltre ad essere un fenomeno in continua crescita.
Si stima che 1 anziano su 5 sia vittima di violenza, abbandono, truffe finanziarie e maltrattamenti fisici e psicologici.
Tali abusi vanno prevenuti e contrastati in tutti i modi possibili per garantire alle persone anziane il rispetto della loro dignità.
In che modo? Cerchiamo di capirlo insieme in questo articolo.
Abuso sugli anziani: di cosa si tratta?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’abuso sulle persone anziane come:
“una singola o ripetuta azione (od omissione) che si verifica all’interno di una relazione basata su di un rapporto di fiducia atteso, che possa causare dolore o di stress nel soggetto anziano”.
L’abuso sugli anziani, dunque, racchiude ogni forma di maltrattamento fisico o psicologico, incuria o sfruttamento economico dell’anziano.
Nella maggior parte dei casi si verifica una poli-vittimizzazione, ovvero una concomitanza di molteplici forme di abuso.
Gli aggressori, il più delle volte, sono proprio i figli adulti, ma può accadere anche che si presentino episodi di violenza da parte di altri familiari o dei caregiver.
Le principali forme di abuso sono le seguenti:
- l’abuso fisico, che consiste nell’uso frequente della forza da cui ne deriva un danno fisico o psicologico.
Tale danno può essere il risultato di spinte, percosse, nutrimento forzato e alterata gestione dei farmaci.
- l’abuso psicologico, che può essere dettato da atteggiamenti verbali e non, volti a causare stress emotivi o ansia.
Minacce, insulti e violente imposizioni, fanno parte di questa sfera. Così come lo sono rimanere in silenzio, ignorare la persona o, peggio, infantilizzarla, trattandola come fosse un neonato.
- l’incuria, che si verifica nel momento in cui all’anziano non vengono fornite le attenzioni e le prestazioni essenziali come cibo, medicine e assistenza personale.
Questa è una vera e propria forma di abbandono, che si traduce in un danno fisico o psicologico.
- l’abuso economico, invece, è lo sfruttamento o la disattenzione verso le proprietà o i beni della persona anziana, che non ha la capacità di intendere o di reagire.
Abuso sugli anziani: un fenomeno in crescita
La violenza contro gli anziani è riconosciuta, purtroppo, come un fenomeno in crescita costante, proporzionale all’aumentare della popolazione anziana nel mondo.
La frequenza di questi abusi è tra il 10-14% per quanto riguarda la popolazione italiana e del 15,7% della popolazione mondiale over 60.
Tale frequenza pare sia soltanto la punta dell’iceberg e che, in realtà, tra le mura domestiche i casi siano sempre più frequenti.
Inoltre si stima che nel 90% dei casi la violenza avviene in famiglia, da parte di figli o partner.
Nonostante questa alta percentuale, solo il 4% dei soggetti abusati decide di denunciare.
Dunque, la domanda sorge spontanea: perché l’abuso non viene denunciato?
Nella maggior parte delle volte, questo accade perché la persona potrebbe avere paura di essere ancora più in pericolo o di mettere nei guai l’abusante.
Inoltre, accade spesso che l’anziano non sia affatto in grado di comunicare o riferire la violenza subita.
È bene sottolineare che le conseguenze di un abuso possono essere notevoli, sia sul piano fisico che su quello psicologico.
Non a caso, il rischio di aumento della mortalità è quasi doppio rispetto a quello del resto della popolazione.
Abuso sugli anziani: come riconoscerlo e prevenirlo
Qualsiasi anziano, a prescindere dal proprio stato di salute, può essere soggetto di abuso.
Tuttavia, l’abuso è più probabile quando gli anziani sono fisicamente fragili, socialmente isolati o affetti da demenza e altri stati confusionali.
Nonostante questo, è bene precisare che l’abuso è anche più probabile quando l’aggressore:
- vive con l’anziano o dipende da esso;
- abusa di alcol o sostanze stupefacenti;
- ha dimostrato di essere violento in precedenza;
- manca di competenze e risorse, per cui l’assistenza all’anziano diviene frustrante.
In ogni caso, non sempre è facile riconoscere i segni di abuso e distinguerli da altre problematiche.
Ad esempio, se un anziano riporta una frattura all’anca gli operatori potrebbero non essere in grado di riconoscere la natura dell’infortunio.
La caduta potrebbe essere infatti il risultato di un abuso fisico, ma potrebbe anche essere legata a una causa più comune, come l’osteoporosi.
Per questo motivo, è fondamentale che familiari e amici prestino sempre attenzione a eventuali problemi riscontrati nell’anziano, cercando sempre di capirne la fonte.
Problemi come: scarsa igiene, odore sgradevole, graffi, ansia, mancanza di occhiali, apparecchi acustici o protesi dentali potrebbero essere segni di abuso.
Così come lo sono i cambiamenti finanziari improvvisi, come ad esempio cambiamenti in un testamento, perdita di denaro ecc.
La combinazione di tutti questi elementi può aiutare i familiari a riconoscere e denunciare eventuali fenomeni di abuso.
Abuso sugli anziani: il punto di vista di Sant’Anna
Ogni forma di abuso è da intendersi come una violazione dei diritti umani.
Sant’Anna presta meticolosa attenzione all’argomento ed è proprio per questo che tutto il suo team è costituito da operatori specializzati e in costante aggiornamento.
L’obiettivo primario è sempre la cura e il benessere del paziente sotto ogni punto di vista.
I nostri assistiti sono monitorati in modo costante da un intero staff, che si tiene sempre in contatto con la famiglia, informandola di ogni circostanza.
Con Sant’Anna 1984 i tuoi cari sono al sicuro in ogni situazione.