Sant’Anna 1984 chiede al legislatore di estendere le agevolazioni previste per i lavoratori domestici alle cooperative no profit
Con un’età media in costante aumento rispetto agli altri Stati europei, l’Italia contava a inizio 2022, secondo dati Istat, oltre 14 milioni di persone over 65, circa 3 milioni in più rispetto a venti anni fa; si stima che nel 2042 saranno quasi 19 milioni. Inoltre, il 30% delle persone che superano gli 80 anni non è più autosufficiente e la percentuale aumenta fino al 50% per gli ultranovantenni.
Questi dati rendono evidente la crescente necessità, da parte delle famiglie italiane, di operatori di assistenza domiciliare preparati e in grado di fornire servizi adeguati in particolare a persone anziane o affette da disabilità. In effetti, nel nostro Paese la richiesta di lavoratori domestici è di cinque volte superiore rispetto all’offerta.
Per agevolare le famiglie, il Legislatore e le Parti sociali hanno previsto una disciplina di vantaggio da applicare nei confronti di coloro che prestano l’attività lavorativa all’interno del contesto familiare, introducendo importanti agevolazioni contributive (con un costo pari fino al 75% in meno rispetto alla contribuzione di un lavoratore privato) o la possibilità di utilizzare un orario di lavoro ordinario fino a 54 ore settimanali. In questo contesto, però, il lavoratore domestico ha meno tutele rispetto ad un lavoratore ordinario: ad esempio, può essere licenziato senza una giusta causa o con maggiore facilità anche in caso di malattia.
Le cooperative no profit
In questo scenario si inseriscono le cooperative no profit, come Sant’Anna 1984, Cooperativa Sociale specializzata nell’assistenza domiciliare a persone anziane o malate, attiva a Roma e a Milano, che oggi assiste con i propri operatori circa 200 famiglie. Oltre a fornire un valido supporto alle famiglie, aiutandole a trovare personale adeguatamente formato per le loro esigenze e sollevandole da tutte le incombenze burocratiche necessarie per assumere un operatore domestico, realtà come Sant’Anna 1984 forniscono anche maggiori tutele e garanzie agli operatori, in primis la continuità del rapporto di lavoro anche in caso di decesso della persona assistita, potendosi spostare in un’altra famiglia.
Ad oggi, però, le cooperative di questo tipo non possono beneficiare delle agevolazioni concesse ai lavoratori domestici dipendenti da persone fisiche e ai loro datori di lavoro. In particolare, pur garantendo lo stesso bene giuridico (l’assistenza domiciliare), in Italia, a differenza di quanto previsto in altri Paesi europei, le persone giuridiche no profit non godono di alcuna agevolazione e, pertanto, sono costrette ad offrire un servizio assistenziale a costi maggiori, che possono essere proibitivi per soggetti spesso non abbienti e allo stesso tempo non sufficientemente autonomi per cercare ed assumere un collaboratore domestico come soggetti privati. Inoltre, alle cooperative non è concesso fare contratti a 54 ore ma solo fino a un massimo di 38 ore settimanali, che in alcuni casi non sono sufficienti per le esigenze dell’assistito.
“I numeri spiegano chiaramente di cosa stiamo parlando: se per 54 ore di servizio un operatore costa a una famiglia circa 1.500 euro al mese, il costo per una cooperativa, alle stesse condizioni, sarebbe di quasi 3.000 euro, il doppio”, precisa Kristina Tatenko, Presidente di Sant’Anna 1984. “È evidente che non tutte le famiglie possono affrontare una spesa di questo tipo e quindi beneficiare dei servizi offerti da personale formato e qualificato”.
Sant’Anna 1984
Il personale di Sant’Anna 1984, infatti, è formato internamente, in modo che sia in grado di gestire con professionalità e umanità le varie problematiche che potrebbero sorgere con l’assistito. Ogni operatore è scelto attentamente in base alle caratteristiche della persona che dovrà seguire, anche in termini di carattere, personalità e livello culturale. In questo modo, Sant’Anna 1984 è in grado di fornire servizi di assistenza domiciliare di altissimo livello.
La cooperativa, inoltre, collabora in modo molto stretto con i care giver famigliari, fornendo loro anche supporto psicologico da parte di tutor aziendali, laureati in psicologia, disponibili sia per le famiglie che per gli operatori stessi. Infine, le famiglie non sono mai lasciate da sole: oltre a ispezioni mensili da parte di responsabili tecnici che controllano che tutto stia andando bene, i famigliari ricevono resoconti giornalieri via Whatsapp sui propri cari e sulle attività svolte ogni giorno, anche dal punto di vista mnemonico e di attività fisica.
“Riteniamo che sia giusto che il maggior numero possibile di famiglie possa accedere a servizi di questo livello e affidare quindi con la massima serenità i propri cari a persone competenti ed empatiche”, aggiunge Tatenko. “Per questo motivo abbiamo presentato alle Istituzioni la richiesta di valutare una proposta di legge volta ad introdurre una normativa speciale dedicata alle cooperative no profit che si dedicano esclusivamente alla fornitura del servizio cli assistenza familiare, in modo da consentir loro di accedere alle agevolazioni contributive e all’articolazione oraria introdotte attualmente per i soli soggetti privati”.
Sant’Anna 1984 intende portare avanti il dialogo con le Istituzioni su queste tematiche e si augura che anche altre cooperative attive nel settore vogliano aggiungere la propria voce per stimolare una risposta concreta il più rapidamente possibile da parte del Governo. Le realtà interessante a partecipare all’iniziativa possono contattare il team Sant’Anna 1984 all’indirizzo e-mail raccoltafirme@santanna1984.it per ricevere maggiori informazioni e dare la propria adesione.