Circa un terzo degli anziani che vivono in casa da soli sperimentano un episodio di caduta una volta l’anno. Secondo un’indagine del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute nel biennio 2016-2018 il 9% degli intervistati ha dichiarato di essere caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista.
Le cadute sono fatti particolarmente rilevanti non solo perché le conseguenze possono essere rovinose, comportando spesso fratture, ma anche perché compromettono il benessere psicologico dell’anziano: temendo un’altra caduta la persona tende a limitarsi nello svolgimento delle attività quotidiane e inizia a confrontarsi con un nuovo senso di insicurezza e con la perdita dell’autostima.
Nonostante gli anziani non percepiscano la casa come un luogo a rischio cadute le statistiche ci dicono che è proprio tra le pareti domestiche che si verificano questi incidenti: il 64% delle cadute avvengono in casa, contro il 19% in strada, il 12% in giardino e il 5% altrove. Cucina e camera da letto sembrano essere gli ambienti più pericolosi, qui si verificano più cadute che per le scale ed in bagno.
Ma quali sono le cause delle cadute negli anziani?
In alcuni casi le cadute dipendono dall’ambiente e sono quindi accidentali. Il problema può quindi risolversi agendo sull’interazione con i pericoli domestici e gli ostacoli. I sanitari del bagno non dovranno essere troppo bassi e la sicurezza può essere aumentata installando maniglie di sostegno. Dall’appartamento dovranno essere eliminati tappeti scivolosi, fili elettrici e mattonelle rotte. L’illuminazione deve essere ottimale anche nei corridoi e durante la notte.
Un’altra parte delle cadute dipende da condizioni fisiche tipiche della terza età, che generalmente compromettono mobilità ed equilibrio. In via del tutto generale si deve considerare che il movimento di una persona anziana è più rigido e meno coordinato. L’esecuzione di esercizi di controllo della postura e miglioramento di riflessi, forza e tono muscolare è certamente utile.
Gli anziani affetti da patologie specifiche sono più a rischio, come nel caso del morbo di Parkinson o dei disturbi alla vista. Tuttavia occorre prestare attenzione alle cadute accompagnate da alcuni indizi caratteristici.
A volte la causa delle cadute dipende infatti da un problema cardiovascolare che va individuato con l’aiuto di un medico. È il caso dei soggetti che riportano, tra i sintomi precedenti la caduta, un offuscamento della vista, uno stato momentaneo di confusione mentale seguito da un immediato cedimento dei muscoli delle gambe.
Questa che abbiamo appena descritto è una sincope: una transitoria perdita di conoscenza associata a un’alterazione del ritmo cardiaco o di regolazione della pressione arteriosa.
La causa della sincope può essere il cattivo funzionamento delle arterie carotidi la cui funzione è provvedere all’afflusso di sangue al cervello. In casi come questo una corretta diagnosi, seguita con ogni probabilità dall’installazione di un pace maker, è fondamentale per evitare ulteriori cadute.
Prevenire le cadute degli anziani è quindi possibile, specie se è stata chiaramente individuata la causa.
Se un vostro caro in età avanzata ha subito alcune cadute è senz’altro giunto il momento di valutare la situazione nel suo complesso. Un intervento per così dire “multidisciplinare” è importante per individuare le cause, rimuoverle ove possibile ed evitare così il ricorso a ricoveri ingiustificati nelle case di cura.
Il timore della caduta, che essa cioè si verifichi una prima volta o che si ripetano episodi già sperimentati, non è un motivo valido per allontanare la persona anziana dalla propria casa e dagli affetti con un ricovero in una RSA. Piuttosto è opportuno sentire il medico per inquadrare correttamente il problema e anche lasciarsi consigliare da un operatore socio assistenziale qualificato. Una badante professionista, pur non essendo un medico, un terapista o un infermiere ha infatti acquisito la consapevolezza del rischio e l’esperienza necessaria per ridurlo.
